Mission

I-CARE NETWORK

un approccio scientifico-vittimologico nei confronti della società del massacro –

La vittimologia è la disciplina scientifica che studia la relazione tra vittime e aggressori, tra vittime e sistema giudiziario, tra vittime e gruppi d’interesse e comprende lo studio delle modalità di violazione dei diritti umani.

Viviamo in una società dove chi abusa è più tutelato di chi viene abusato, dove chi mette a rischio gli altri è più tutelato di chi rischia, dove chi discrimina e insulta è più tutelato di chi vorrebbe vivere in pace la propria sessualità, dove il pedofilo è più tutelato del bambino abusato.

ICARE NETWORK è il primo centro di ricerca nazionale che si occupa di tutela dei più deboli in senso globale in quanto ritiene che non si possa avere un progresso sociale e culturale che non inglobi al suo interno tutte le categorie in difficoltà, tutte le categorie di vittime, lo studio e la lotta a tutte le diverse e concatenate forme di abuso.

Non solo, in Italia le cause di morte più frequenti sono le malattie del cuore, le malattie cerebrovascolari e i tumori maligni [1].

Tutte patologie che, in larga percentuale, sono prevenibili e collegate a una scorretta alimentazione, principalmente basata su un eccesso di prodotti di origine animale [2].

A queste patologie evitabili, molte delle quali mortali, si deve aggiungere il fatto che, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità: “più del 24% delle malattie nel mondo sono causate da fattori di rischio ambientale e potrebbero essere facilmente evitate mediante interventi di prevenzione più incisivi” [3].

A queste morti per malnutrizione e inquinamento nei paesi industrializzati corrispondono, secondo il Programma Alimentare Mondiale (WFP – World Food Programme), la più grande organizzazione umanitaria al mondo, 805 milioni di persone che soffrono la fame nonostante: “Non c’è mai stato così tanto cibo. Allora perchè nel mondo 805 milioni di persone soffrono la fame? In termini strettamente quantitativi, c’è cibo a sufficienza per sfamare l’intera popolazione mondiale di oltre 7 miliardi di persone. Eppure, una persona su 9 è affamata. Nei paesi in via di sviluppo un bambino su 6 è sottopeso … omissis … Tecniche agricole arretrate, deforestazione ed eccessivo sfruttamento dei campi e dei pascoli stanno mettendo a dura prova la fertilità della terra e aprendo la strada al rischio della fame. I terreni coltivabili del nostro pianeta sono, costantemente e sempre più, in pericolo di erosione, salinazione e desertificazione” [4].

Fino a quando gli animali da reddito venivano allevati in piccoli gruppi per sostenere un consumo molto modesto, essi potevano essere alimentati prevalentemente con risorse locali di scarso valore. Oggi questo non è più possibile.

La molteplicità, la gravità e il continuo aumento dell’impatto ambientale delle produzioni animali spiega la rilevanza che il rapporto UNEP (United Nations Environment Programme) del 2010 attribuisce loro nel suo calcolo delle priorità planetarie in ambito ambientale [5]. Gli impatti ambientali dell’allevamento di animali e delle attività di produzione di carne e latte rappresentano la massima priorità mondiale in assoluto in fatto di emergenze ambientali.

Questo è vero da ogni prospettiva: il cambiamento climatico, il consumo energetico, il fabbisogno idrico, lo smaltimento dei rifiuti, l’uso del suolo, la deforestazione, l’uso di sostanze chimiche e gli aspetti ambientali e sociali relativamente alla possibilità di alimentare tutti i cittadini del mondo.

La PAC (Politica Agricola Comune o Comunitaria), con i suoi 44.000 milioni di euro l’anno, è tra le politiche più importanti dell’Unione Europea sia in termini di bilancio, costituendone circa un terzo, sia in termini  di impatto economico e sociale [6].

Le attività agricole finanziate dalla PAC sono molteplici, tuttavia un dossier riportato proprio dalla stessa UE evidenzia che le industrie dell’allevamento e della pescicoltura, nonostante i gravi problemi sanitari e ambientali ad esse legati, vengono cospicuamente sostenute [7].

Un approccio vittimologico dovrebbe invertire completamente la gestione dei finanziamenti privilegiando alimenti che contribuiscono a un buono stato di salute e di minore impatto ambientale.

A questa contraddizione, ovviamente causata da interessi economici legati alle multinazionali dell’agro-alimentare e dell’allevamento, se ne aggiunge un’altra che, in parallelo, crea l’attuale massacro umano, animale ed ecosistemico.

Se i finanziamenti vengono usati per sostenere attività produttive inquinanti, le normative che dovrebbero tutelare la salute umana impongono tecnologie arretrate derivanti dalla scienza ottocentesca basata sulla sperimentazione animale.

Come conseguenza delle differenze genetiche e metaboliche tra le diverse specie animali attualmente se una sostanza chimica nuova risulta innocua per gli animali viene commercializzata, se risulta tossica per gli animali … viene commercializzata comunque [8].

Nel caso dello sviluppo di un nuovo farmaco è infatti obbligatoria la sperimentazione su cavie umane anche quando il potenziale nuovo farmaco risulta tossico o pericoloso per gli animali usati in laboratorio [9].

I soldi delle tasse degli italiani vengono quindi usati per:

– Finanziare e di conseguenza incentivare il consumo di prodotti alimentari già consumati in

eccesso con massimo impatto ambientale e rischio per la salute.

– Finanziare la sperimentazione su animali invece di tecnologie sostitutive avanzate a protezione

della salute umana.

In sintesi i soldi delle nostre tasse servono per farci ammalare e per evitare di essere protetti.

Questa contraddizione, completamente legalizzata, si sposa perfettamente con un drammatico parallelismo che riguarda il rapporto tra vittime e autori di reati.

Come una società dovrebbe incentivare le attività scientifiche e produttive a tutela della popolazione, che non inquinino e che presentino vantaggi per la salute umana, così nel caso di crimini, abusi e reati, dovrebbe incentivare gli aiuti e il supporto alle vittime.

Nella realtà, invece, l’attuale società, complici interessi economici e ignoranza, finanzia ciò che impedisce la protezione, che inquina e che è la prima causa di morte in Italia e nel mondo industrializzato.

Nel caso di crimini, abusi e reati, gli autori di reato detenuti hanno diritto ad assistenza psicologica, assistenza di mediatori culturali, corsi scolastici gratuiti, accesso ad attività lavorative retribuite, assistenza sanitaria gratuita, possibilità di liberazione anticipata, indulti, libertà condizionata, arresti domiciliari.

Nulla di simile esiste per le vittime di reati.

Nulla di simile esiste per le vittime di discriminazione sessuale, religiosa, ideologica.

Le carceri, infatti, sono piene NON tanto di stalkers, violentatori, pedofili e autori di reati finanziari che hanno rovinato la vita di migliaia di persone, ecc., ma soprattutto di stranieri che, immigrati illegalmente, perché le scelte alimentari degli europei hanno sottratto risorse alle loro nazioni, si sono trovati a fronteggiare una delle più inefficienti legislazioni su droga e immigrazione mai concepite.

E il ciclo del massacro si chiude.

 

1 – http://www.istat.it/it/archivio/140871

2 – http://www.pcrm.org/health/cancer-resources/diet-cancer/facts/research-on-the-major-killers-of-americans

American Cancer Society Guidelines on Nutrition and Physical Activity for Cancer Prevention: A Cancer Journal for Clinicians, Vol. 56, Issue 5, pp. 254-281, 2006

3 – World Health Organization (WHO), Health effects and risks of transport system: the HEARTS project, OMS Europe, 2006.

4 – http://it.wfp.org/la-fame/le-cause-della-fame

5 – E. Hertwich, E. van der Voet, S. Suh, A. Tukker, M. Huijbregts, P. Kazmierczyk, M. Lenzen, J. McNeely, Y. Moriguchi, Assessing the Environmental Impacts of Consumption and Production: Priority Products and Materials. A Report of the Working Group on the Environmental Impacts of Products and Materials to the International Panel for Sustainable Resource Management. 2010.

6 – Dato relativo all’anno 2011. Cf. http://europa.eu/pol/agr/index_it.htm.

7 – Agriculture, fishery and forestry statistics – Main results – 2010-11, 2012.

8 –  Where is the evidence that animal research benefits humans? Pandora Pound, Shah Ebrahim, Peter Sandercock, Michael B Bracken, Ian Roberts British Medical Journal, numero 328 – 2004 (514-517).

Use of Animal Models Has Not Contributed to Development of Acute Stroke. Stroke 2005, 36:2323-2324. American Heart Association.

The Ban on the Use of Chimpanzees in Biomedical Research and Testing in the UK Should Be Made Permanent and Legally Binding. BUAV/FRAME. ATLA 40, 3–8, 2012

www.pnas.org/cgi/doi/10.1073/pnas.1222878110

Regulatory Toxicology and Pharmacology 64 (2012) 345–349.

9 – http://download.repubblica.it/pdf/2013/salute/tettamanti.pdf